seconda tappa
Eccoci di nuovo con un’altra tappa del nostro viaggio .Dopo la festa dell’arrivo
in Pacifico, qualche giorno di riposo e lavori di manutenzione. Salpiamo da Balboa per dirigerci alle isole
un’immensa massa d’acqua ,il PACIFICO, l’oceano senza fine, il più grande del mondo,179 milioni 700
mila chilometri quadrati di acqua e isole( ci starebbero dentro tutto l’Atlantico e l’Indiano), la fossa delle
Marianne il punto più profondo del globo 11022 metri sotto il livello del mare .La navigazione è
tranquilla fino alla prima isola dell’arcipelago la più a nord, isla Paceca. Ci ancoriamo poi scendiamo a
terra per un’ escursione .Costituita quasi completamente da roccia , lascia un piccolo spazio per una
spiaggia , dove facciamo il nostro primo bagno in Pacifico .Quest’isola è abitata da molte specie di
uccelli tra i quali pellicani fregate e cormorani che col loro volo ci tengono compagnia fino al
tramonto . Il giorno seguente salpiamo per dirigerci all’isola Pedro Gonzales dove ci fermiamo per una
notte, poi più a sud a S. Josè, dove troviamo Dieter e Gherda, due simpatici tedeschi approdati qui 15
anni fa. Partiti per il giro del mondo con una barca di 10 metri si sono fermati qui e hanno costruito una
casetta e piantato alberi da frutta(mandarini, arance ,limoni e pompelmi).
Trascorriamo con loro due piacevoli giornate fra racconti di burrasche e bicchierini di rum . Partiamo
dalla baia accompagnati da suoni di tromba e sventolate di bandiera che i nostri amici non risparmiano.
700 miglia ci separano dall’Ecuador . Questo tratto di mare presenta tempo stabile anche se quest’anno
bisogna fare i conti col El Nino: questa corrente calda, raggiunge il Pacifico meridionale ,alterando le
condizioni meteorologiche.
Il III giorno di navigazione passiamo l’equatore ,da latitudine nord a latitudine sud, è un emozione
,anche se visivamente non cambia nulla , siamo entrati nella metà del mondo dove l’inverno è il 21 giugno
e l’estate il 21 dicembre. .La sera del IV giorno arriviamo a Salina e qui uno spettacolo bellissimo, una
sula si posa sul ponte lasciandosi accarezzare e fotografare. Qualche giorno di riposo poi si parte per
Guayaquil . All’ alba dopo aver navigato tutta lla notte, entriamo nel fiume Guaias , che risaliamo per 40
miglia, metà dei quali con corrente a favore. Si sembra strano , ma questo oltre ad essere il fiume più
lungo(dalla parte del Pacifico) dell’America del sud è anche il fiume che ha più escursione di marea 3,5
Ci fermiamo qui per due mesi.. La gente è molto accogliente e gentile . Conosciamo nuovi amici che ci
consigliano un viaggio nella sierra, e così facciamo. Dopo esserci armati di videocamera e buone scarpe,
saliamo su un’autobus , che salendo fino a 3000 mt .ci porta a cavallo delle Ande , lasciandoci dopo 10 ore
nella città di Chito che sorge in questa vallata a 2500 mt di altezza .
Città dei fiori e capitale dell’Ecuador, Chito è una bella cittadina .
Una buona cena a base di Cevice( zuppa di gamberi,)piatto tipico, poi a nanna. Il giorno dopo partiamo
per visitare la Midad del mundo, dove come in altri posti del globo , passa la linea dell’equatore .Qui
hanno costruito un monumento e una cittadella ,dove , in forma moderna si festeggia ancora l’inizio
dell’anno solare , cioè in corrispondenza del passaggio del sole sulla linea equatoriale , equinozio(che
naturalmente è un modo di dire , perchè tutti sanno che è la terra che gira attorno al Sole) Poi da li al
mercato di Ottavalo dove facciamo alcuni acquisti .Il giorno seguente andiamo al parco nazionale del
Cotopaxi ,che è il vulcano spento più alto del mondo, almeno a detta degli Ecuatoriani. Da 2500 si sale
fino a 4500 mt in automobile, circondati da un paesaggio lunare, per poi coprire altri 300 mt a piedi, per
raggiungere il rifugio ai piedi del ghiacciaio. Un bel salto considerando che solo 3 giorni fa eravamo a
livello del mare, anche la temperatura si è abbassata notevolmente ,da 40 gradi a 5 .E’ la prima volta che
saliamo così in alto e la mancanza di ossigeno si fa sentire .Dal rifugio altri 200 mt e raggiungiamo il
ghiacciaio, siamo a quota 5000,metro più metro meno. Non essendo attrezzati per il ghiaccio rinunciamo
ai rimanenti 896 mt.
Trascorriamo la notte nel pueblo di Rio Bamba e il giorno seguente dopo aver visitato la città e il
mercato del cuoio ci dirigiamo al Chimborazo monte più alto dell’Ecuador
6267 mt. Il mal tempo e le cattive condizioni della strada non ci consentono di superare i 4000mt.Il
paesaggio è molto bello ,per la prima volta vediamo i cavalli allo stato brado. La vallata è contornata qua
e la da villaggi , così ne visitiamo uno.
L’accoglienza è festosa. Veniamo circondati dai bambini che ci accompagnano fino alla scuola, dove il
capo villaggio e la maestra ci fanno visitare le loro case di paglia ,la scuola, che sta per essere terminata ,
dove i bambini riuniti ci cantano delle canzoni in Chiciua ,antica lingua Andina.
.Torniamo verso Quito dove ci fermiamo per la notte dopodichè di nuovo sull’autobus che ci riporta a
Dopo i soliti preparativi salpiamo alla volta del Perù .Con un po’ di malinconia nel cuore salutiamo gli
amici e questo paese che ci ha ospitati , ciao Ecuador ,arrivederci.